Nome: Carassio (Carassius carassiusLinnaeus 1758)

Famiglia: cyprinidae

Ordine: cypriniformes

Nomi dialettali: bastardo, péss ross, goba

Morfologia e dimensioni

Il corpo di questo ciprinide è robusto, tozzo e sviluppato in altezza a formare una gobba particolarmente evidente appena sopra il capo. Il muso è corto e robusto, la bocca è di piccole dimensioni, le labbra sono poco carnose e prive di barbigli; le squame sono di grandi dimensioni.
La colorazione del dorso è scura, i fianchi sono giallastri con riflessi bronzei, mentre il ventre è chiaro. La livrea può variare dal rosso all’arancio, dal giallo al bianco. Le pinne dorsali e caudali sono brunastre, le altre possono presentare riflessi rossastri. Questo pesce può originare degli ibridi con la carpa.
Le dimensioni massime che può raggiungere questo ciprinide sono nell’ordine di 45 centimetri di lunghezza e di 3/4 chilogrammi di peso.
Nel Garda e nel Mincio le dimensioni di solito non vanno mai oltre il chilogrammo e mezzo di peso.

Distribuzione e habitat

Diffuso in quasi tutta Europa ed in Asia centro­settentrionale. In Italia questa specie è alloctona e si pensa che nel lago di Garda sia entrato involontariamente negli anni ’60 perché mescolato a semine di tinche e carpe.
Di comportamento gregario, soprattutto in fase giovanile, predilige le acque poco profonde ricche di vegetazione e di fango. Come la carpa e la tinca in inverno si infossa nel fondale rallentando al massimo il metabolismo entrando in una sorta di letargo.

Alimentazione

L’alimentazione comprende sia alghe che piante acquatiche, larve, plancton, insetti e invertebrati acquatici.

Riproduzione

La riproduzione avviene in giugno quando la femmina, in acque basse e ricche di vegetazione, depone le innumerevoli uova, circa 50.000­ – 100.000 per chilogrammo di peso corporeo che vengono immediatamente fecondate dal maschio. Di solito iniziano la frega agitando l’acqua con vibranti colpi di coda

Pesca

Date le carni qualitativamente scadenti e particolarmente ricche di spine, il carassio sia per la pesca professionale che per quella sportiva (tranne che per le gare di pesca) non riveste alcun tipo di interesse. La pesca con la canna viene effettuata dopo aver eseguito una abbondante pasturazione utilizzando come esca piccoli pezzetti di vermi, larve, mollica di pane.