Nome: Lavarello (Coregonus lavaretusLinnaeus 1758)

Famiglia: coregonidae

Ordine: salmoniformes

Nomi dialettali: lavarel, coregon, lavarèll, lavarétt, coregôo

Morfologia e dimensioni

Pesce dal corpo allungato e compresso lateralmente ha un profilo discretamente slanciato. La testa è piccola e appuntita, la bocca minuta e leggermente obliqua posizionata nel tratto medio inferiore del capo.
Le pinne sono tutte ben sviluppate e le scaglie, più grandi di quelle degli altri salmonidi, sono di medie dimensioni.  Alla base del peduncolo caudale presenta una pinna adiposa.
La colorazione del dorso è scura, il ventre è chiaro mentre i fianchi sono argentei. Non esiste dimorfismo sessuale se non durante la riproduzione quando le femmine assumono una colorazione più pallida.
Nonostante il lavarello in alcune zone riesca a raggiungere i sei chilogrammi di peso, nel Garda questa specie difficilmente riesce a superare il limite dei due.

Distribuzione e habitat

Diffuso in tutta Europa, in Italia questa specie è alloctona. Nel lago di Garda la prima immissione risale al 1918 quando ne furono seminati più di un milione di individui. Nonostante questa specie, come molte presenti nel nostro bacino, soffra di contrazioni naturali, nel Garda è tutt’oggi molto comune grazie anche ad una politica pressoché costante di ripopolamento.
Di comportamento gregario, predilige vivere in acque profonde per la maggior parte dell’anno tranne in inverno quando si porta in prossimità di fondali relativamente più bassi.

Alimentazione

L’alimentazione è esclusivamente a base di zooplancton.

Riproduzione

La riproduzione avviene in inverno nei mesi tra dicembre e gennaio,  in fondali poco profondi ed in prossimità della riva o nel tratto inferiore dei fiumi immissari. Le uova, di circa 2,5 millimetri di dimensione, vengono deposte dalle femmine ed aderiscono al fondo grazie ad una secrezione vischiosa. La schiusa avviene dopo circa 60 giorni. Lo sviluppo sessuale è invece più rapido e si ha dopo uno o al massimo due anni dalla nascita.

Pesca

La pesca professionale del lavarello riveste ancora oggi una delle maggiori risorse economiche del settore e viene praticata pressoché tutto l’anno. La pesca sportiva, una volta quasi del tutto inesistente, è invece aumentata negli ultimi anni. Questa viene praticata dalla barca con l’uso della canna e di amettiere con camole artificiali che riproducono in diversi colori la larva del chironomo, un insetto per morfologia molto simile alla comune zanzara.
Le carni sono bianchissime e assai ricercate per la loro bontà ed alta digeribilità, risultano assai scarse di spine e per niente grasse.