Nome: Tinca (Tinca tincaLinnaeus 1758)

Famiglia: cyprinidae

Ordine: cypriniformes

Nomi dialettali: tenca, tencòn, tènca, tenchèll, tenchèi

Morfologia e dimensioni

Il corpo è massiccio, ovale e tozzo, ricoperto da scaglie di piccole dimensioni cosparse da un abbondante strato di muco che la rende particolarmente viscida; la bocca di modeste dimensioni presenta ai lati un singolo e corto barbiglio.
La pinna dorsale è molto sviluppata e, come tutte le altre, ha i margini arrotondati.
La colorazione del dorso è bruna, i fianchi sono verdastri con riflessi dorati mentre il ventre è giallastro tendente all’arancione.
Il maschio è riconoscibile in età adulta per la maggior grandezza delle pinne ventrali che possono raggiunge all’indietro l’ano.
Le dimensioni massime che può raggiungere sono nell’ordine dei sessanta centimetri di lunghezza con un peso di 6/7 chilogrammi.

Distribuzione e habitat

La tinca è diffusa in gran parte dell’Europa, nell’Asia Minore mentre è stata recentemente introdotta anche negli Stati Uniti ed in Australia. In Italia la specie è autoctona e diffusa praticamente ovunque.
Nel lago di Garda era in passato molto presente, oggi invece questa specie sta soffrendo di una contrazione della sua presenza.
Vive su bassi fondali fangosi ricchi di alghe e di limo. Di indole tranquilla è molto attiva durante i mesi caldi in inverno si nasconde nel fango rallentando al minimo le funzioni vitali, cadendo in una sorte di letargo.

Alimentazione

Si nutre principalmente di larve di insetti, molluschi e piccoli crostacei, integra comunque la sua dieta anche con alghe e piante acquatiche.

Riproduzione

La riproduzione avviene tra maggio e luglio quando la femmina depone innumerevoli uova sulle piante acquatiche. La frega può essere bruscamente interrotta a causa delle variazioni climatiche, basta infatti una burrasca per bloccarla immediatamente.

Pesca

Viene praticata sia la pesca professionale con reti sia quella sportiva (anche subacquea) soprattutto con canne a fondo.
Le carni sono buone, tenere e grasse. Spesso hanno sapore di fango che però può essere eliminato lasciando spurgare il pesce in viva per alcuni giorni in acqua pulita ed ossigenata.