Nome: Triotto (Rutilus aulaBonaparte 1837)

Famiglia: cyprinidae

Ordine: cypriniformes

Nomi dialettali: varom, àola bastarda, brufolo

Morfologia e dimensioni

Il corpo di questo pesce non è molto slanciato; risulta, infatti, piuttosto tozzo e compresso lateralmente. E’ ricoperto da grandi scaglie. La testa, come pure la bocca, sono di piccole dimensioni.
Gli occhi, di colore rosso o giallo, sono rispetto al capo, di grandi dimensioni.
La colorazione del dorso può variare dal bruno al grigio­verde; i fianchi, più chiari, possono assumere una colorazione argentea, il ventre è bianco a volte giallastro.
Altra caratteristica dei fianchi è che sono solcati da una striscia longitudinale di colore più scuro.
Le pinne sono grigiastre con sfumature più o meno marcate di rosso; non esiste dimorfismo sessuale.
Le dimensione massime che può raggiungere questa specie sono nell’ordine dei venticinque centimetri di lunghezza. Le femmine hanno dimensioni maggiori rispetto agli esemplari maschi.

Distribuzione e habitat

Diffuso nella parte settentrionale dell’Italia e dell’ex Jugoslavia, questa specie nel Garda è autoctona; in passato per lungo tempo è stato confuso con il vairone, infatti nel dialetto della sponda veronese viene chiamato “varon”.
Si pensava addirittura che fosse un ibrido.
Una volta molto diffuso nel Garda, questa specie gode ancora oggi di popolazione numerosa.
L’habitat ideale sono le acque poco profonde e ricche di vegetazione sia lacustri che stagnanti. Di comportamento gregario e stanziale, forma infatti folti gruppi anche di individui di diversa età.

Alimentazione

La dieta alimentare è composta da alghe, larve, insetti e vermi.

Riproduzione

La riproduzione avviene tra maggio e luglio quando la femmina depone a più riprese le uova sui bassi fondali ghiaiosi.

Pesca

La pesca professionale è pressoché nulla, viene catturato da pescatori sportivi con la canna utilizzando la larva della mosca carnaria come esca ed utilizzato poi come esca viva per la pesca del luccio.
Di scarso valore sono anche le sue carni, che a causa delle alghe di cui si nutre, risultano essere amare quasi tutto l’anno.